giovedì 23 aprile 2020

QUARANTENA

NUOVI DESERTI


SEMAFORO ROSSO

Un semaforo 
da lontano
diventa rosso
per nessuno 
che passa

QUASI NIQAB
MASCHERINA Sì MASCHERINA NO

Fino a poco tempo fa, ci sembrava strano vedere in giro donne con il volto semi (o completamente,) nascosto dal velo islamico. Lo abbiamo sempre ritenuto, e lo riteniamo ancora, incivile e lesivo della dignità femminile, specialmente riferendoci al "burqa". Ultimamente, invece, abbiamo cominciato ad abituarci a veder circolare le persone protette da una mascherina. Uomini e donne, accomunati dalla necessità di proteggersi dalle insidie del perfido COVID 19, sono (siamo) costretti ad indossare questo "indumento" per uscire da quello che è, oggi più che mai, il guscio protettivo per rappresentato dalla nostra casa. 

LA CROCE DI PIZZO META
In periodi come questo è più facile pensare che, forse, siamo meno "grandi" di quanto riteniamo di essere; forse dovremmo ampliare i nostri orizzonti, riscrivere la nostra scala dei Valori, dare un peso diverso alle nostre azioni; forse dovremmo renderci finalmente conto che la Terra, con tutti i suoi fenomeni, NON ci appartiene, noi siamo una parte piccolissima di essa e addirittura siamo meno che infinitesimali rispetto all'Universo, a quel minuscolo lembo di Universo che conosciamo. Nonostante questa nostra "piccolezza" riusciamo, con i nostri comportamenti a volte scellerati, a compromettere gli equilibri del Pianeta che ci ospita. L'esperienza che ci lascerà questo Coronavirus, oltre al dolore per le tante vite perse, dovrà aiutarci ad evitare il ripetersi di epidemie così catastrofiche e a capire che l'Economia è importante sì, ma che la salute vale molto di più. 
La VITA viene prima di tutto.

SPERIAMO


mercoledì 1 aprile 2020

NON MI PIACE

IL PESCE
D'APRILE

1° APRILE


PRIMU D’APRILE 

Che malincunia ‘st’annu 
cu ‘sta quarantena 
e cu ‘sta malattia 
Vurria ‘rturnà 
a quand’eru fiòlu 
cu le bugie 
dette pe’ scherzu 
giustu pe' 'rride
e a la fine 
dopu la paura 
viè fori unu 
che dice: 
-Oh tonti 
ce se' cascàdi 
N’è gnè no
è solu ‘n pesce d’aprile 
gnent‘altru che ‘na fregarella mia. 


Renato Pelonara