17-18 luglio 1944
Agugliano
Il 18 luglio i polacchi iniziano il rastrellamento dell’abitato di Agugliano, ma dei soldati tedeschi nessuna traccia: la popolazione civile esce dai rifugi e festeggia i liberatori che transitano sui loro carri armati in direzione Castel d’Emilio, Borgo Ruffini e Camerata Picena.
Il 15 luglio il fronte alleato è disposto sulla direttrice Numana, Osimo, Monte Polesco-Montoro, Case Nuove.
Le forze tedesche sono dislocate lungo la linea Santo Stefano, Monte della Crescia, S.Vincenzo, Rustico; a Polverigi presso Villa Nappi è installato il Comando del 992° Reggimento Fanteria ed a Palazzo Giamagli vi è un importante comando logistico che sovrintende le operazioni di minamento a strade e ponti di tutto il territorio circostante.
Ad Agugliano presso Villa Ersilia è installata una piccola guarnigione di circa 40 soldati male equipaggiati e comandati dal tenente Hernest Von Hagen, che morirà nel tardo pomeriggio del 18 luglio tra Agugliano e Camerata Picena con l’intero equipaggio di un carro d’assalto, colpito dall’artiglieria polacca.
Il compito della guarnigione tedesca ad Agugliano ha per scopo il controllo dell’incrocio in direzione di Ancona e quello per Camerata Picena e quindi di contrastare seppur di poco l’inarrestabile potenza militare alleata: vengono installate due batterie di cannoni da 105 mm, la prima in via S.Bernardino, poco sopra il Cimitero di Polverigi presso il C.Freddi, l’altra a ridosso dell’abitato del paese in Via De Gasperi.
La mattina del 17 dalle 6,30 alle 7 un intenso cannoneggiamento investe sia Polverigi che l’abitato di Agugliano: una granata esplode nei pressi della Chiesa uccidendo una sfollata di Ancona, vengono feriti altri civili. Anche la campagna viene martellata e qui perde la vita Fabbietti Ida.
Il presidio tedesco di Agugliano distrugge i cannoni delle due batterie e si ritira, lasciando via libera alla colonna di carri armati polacchi che si attesta la sera stessa nelle alture di Monte Varino nei pressi del Casale Raffaeli.
Il 18 luglio i polacchi iniziano il rastrellamento dell’abitato di Agugliano, ma dei soldati tedeschi nessuna traccia: la popolazione civile esce dai rifugi e festeggia i liberatori che transitano sui loro carri armati in direzione Castel d’Emilio, Borgo Ruffini e Camerata Picena.
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