lunedì 14 ottobre 2019

ALFONSO GATTO

Poesia
Alfonso Gatto
Alfonso Gatto è nato  a Salerno il 17 luglio del 1909. La sua infanzia e la sua adolescenza sono state piuttosto travagliate. Fratello del pittore Alessandro Gatto, ha compiuto i primi studi al liceo classico Torquato Tasso della sua città natale, mostrandosi portato per le materie letterarie, in particolare l'italiano, e poco incline alla matematica. Al liceo ha scoperto la propria passione per la poesia e la letteratura. È morto a Orbetello, per le conseguenze di un incidente stradale, l'8 marzo 1976. Il Poeta è sepolto nel cimitero di Salerno. Sulla sua tomba, che ha un macigno per lastrone, è inciso il commiato funebre dell'amico Eugenio Montale:


«Ad Alfonso Gatto
per cui vita e poesie
furono un'unica testimonianza
d'amore»



Io vedo i grandi alberi della sera 
che innalzano i cieli dei boulevards,
le carrozze di Roma che alle tombe
dell' Appia antica portano la luna. 
Tutto di noi gran tempo ebbe la morte.

Pure, lunga la via fu alla sera
di sguardi ad ogni casa, e oltre il cielo
alle luci sorgenti ai campanili
ai nomi azzurri delle insegne, il cuore
mai più risponderà? 

Oh, tra i rami grondanti di case e cielo
il cielo dei boulevards
cielo chiaro di rondini! 

O sera umana di noi raccolti
uomini stanchi uomini buoni,
il nostro dolce parlare
nel mondo senza paura. 

Tornerà tornerà,
d' un balzo il cuore
desto
avrà parole?
Chiamerà le cose, le luci, i vivi? 

I morti, i vinti, chi li desterà?

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