mercoledì 2 ottobre 2019

ANNA ELISA DE GREGORIO

Poesia di classe
Anna Elisa De Gregorio è nata a Siena da genitori campani. Abita ad Ancona dal 1959 dove lavora presso una agenzia di marketing.
Ha pubblicato nel 2010 il suo primo libro di poesie Le Rondini di Manet (Polistampa), prefazione di Alessandro Fo (Premio Pisa 2010 opera prima; Premio Contini Bonacossi 2011 opera prima). Nel 2012, grazie al concorso «Inedito Colline di Torino», ha pubblicato il suo secondo libro Dopo tanto esilio (Raffaelli Editore), prefazione di Davide Rondoni (nella cinquina finalista del premio Gradiva, New York 2013, primo premio Borgo di Alberona 2014). Nel 2013 ha pubblicato, grazie al dars di Udine, una plaquette di poesie dal titolo Corde de tempo in dialetto anconetano.
E’ presente in numerose antologie, pubblica articoli su riviste letterarie e blog. Ha organizzato stage presso le scuole medie e elementari sulla poesia Haiku.


Un tempo straordinario

In cucina, da sfondo la credenza azzurra
condominio di chicchere e piattini,
uno sportello aperto e poi richiuso
con lo scatto, sentore di caffè subito zittito.
E’ la padrona di casa che sparecchia, severa.
Ma un moto inatteso disordina le quinte:
scomparsi grembiule e macinino,
la severa si volta, da crisalide a farfalla,
si accompagna sottovoce in una tarantella
con abito nero, la balza in fondo che vola
e piccolo ventaglio tre onde di capelli
bianchi per diadema. In primo piano
la credenza che guarda stupefatta
in ballo due pantofole di panno.

Nota dell'Autrice: Questa è la prima poesia Del libro Le rondini di Manet tratta dalla sezione Le stanze dei ventagli, ma è riferita a mia nonna!

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Il viaggio di nozze

Si chiude la borsetta di pitone
con uno scatto metallico,
un lampo di sole è rimbalzato
sui cornetti della cerniera in oro,
cangiante il setteottavi nero.
Siamo a spasso insieme, fra noi
oggi non ci sono stanze da letto
chiuse, né permessi per entrare.
A sorpresa dal taschino interno
è uscito un tubetto di cartone:
vuoi una caramella col buco?
È la prima che vedo, sostanza
smeraldina, un sapore esotico,
non la solita menta. La punta
della lingua fa girotondo intorno
al piccolo vuoto. È spensierata
mia madre, ha un respiro di ragazza.
Nel gioco faccio la parte dello sposo,
lei legata al mio braccio per sempre.

Tratta dalla sezione eponima del libro Dopo tanto esilio, Raffaelli Editore 2012

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